Viaggiare a fondo: cinque modi per lasciarsi cambiare dalle persone

11 Jul 2025

Questo blog è il secondo di una serie a cui tenevamo molto: l’abbiamo chiamata “viaggiare più a fondo” perché il nostro desiderio è quello di aiutarti a viaggiare con maggiore consapevolezza, esplorando i luoghi con curiosità, rispetto, divertimento e un pizzico di coraggio per affrontare piccole sfide che renderanno la tua esperienza ancora più divertente e significativa.

Prestare attenzione al viaggio come ad una grande possibilità di cambiamento – che può significare anche solo acquisire una nuova prospettiva, scoprire qualcosa di nuovo su sé stessi, integrare una nuova abitudine o imparare a guardare il mondo attraverso un nuovo filtro – non significa non divertirsi, rilassarsi, o riposare: significa arricchirsi, donarsi nuove possibilità, creare ricordi ancora più significativi.

Perché viaggiare, allungare i nostri rami, trapiantarsi in nuovi territori, è uno dei modi migliori per crescere.

Questo secondo blog è dedicato alle persone: non solo compagni di viaggio che ci accompagnano da casa - e con cui si instaura la preziosissima occasione di costruire nuovi rapporti, rafforzare la complitià, sperimentare nuove sinergie – ma anche le persone che torivamo lungo il cammino, camminatori e abitanti locali, che ci ospitano o trasportano per parte del cammino, che ci servono un piatto tipico o semplicemente ci sorridono per strada – altri esempi di umanità oltre la nostra che incontriamo lungo il cammino e che spesso lasciano una traccia indelebile su di noi, perché il viaggio è anche questo.

 

Ecco cinque modi per riflettere meglio sul nostro rapporto con le persone, e che cosa possono insegnarci o lasciarci nei viaggi che compiano.

 

Le persone che portiamo con noi in viaggio

Parenti, amici, il nostro compagno/a, la nostra famiglia, un gruppo di sconosciuti – chi portiamo in viaggio va sempre inevitabilmnente a dare una forma diversa a quello che ci aspetterà lungo il resto del cammino, come lo vivremo e come affronteremo le piccole grandi sfide di ogni giorno ma anche quello che merita di essere celebrato. Se partiamo con qualcuno che già amiamo, un viaggio è sicuramente il momento ideale per stringere nuovi legami, ritrovare o consolidare l’armonia, parlare tanto e di tutto, rafforzare un legame e parlarsi di quello che magari non si è affrontato in settimane troppo impegnate;

è anche un modo per godersi la compagna altrui, festeggiare e ridere insieme, godersi del tempo di qualità con i propri bambini, amici, cari. Se il viaggio è con sconosciuti che non conoscevamo prima del viaggio, ecco che diventa qualcos’altro – un modo bellissimo per stringere altri legami, stare insieme e abbattere un po’ di barriere e magari uscire dalla propria zona di comfort

 

Le persone che incontriamo lungo il cammino

Chi incontriamo lungo il cammino lascia naturalmente un’impronta sulla nostra esperienza, a volte leggera e appena accennata, a volte profonda e indelebile. Ci piace considerarli piccoli grandi maestri che possono divertirci, insegnarci qualcosa, accompagnarci, aiutarci, sostenerci o semplicemente mostrarci com’è il mondo da un altro punto di vista e in un altro luogo.

Le persone che ci guidano che ci ospitano, chi ci serve cibo nella trattoria dove ci infiliamo stanchi e affamati, chi ci sorride per strada o ci aiuta a capire come funzionano i mezzi pubblici, chi passa semplicemente vivendo la propria vita e ci mostra come vivono gli altri, in altri luoghi del nostro paese o del mondo, ci regala un’opportunità unica per arricchirci e confrontarci. Suggeriamo sempre di cercare di instaurare legami – per profondi o effimeri che siano: basta un sorriso, provare a dire grazie in un’altra lingua, una domanda per iniziare il discorso, per far unire il nostro mondo e quello di un altro. E non si può mai sapere quali meravigliose cose nasceranno da quell’incontro.

 

Le persone che lasciamo a casa

Non ci pensiamo, eppure anche le persone che ci aspettano a casa sono importantissimi in un viaggio: prima di tutto prima del viaggio, perché ci incoraggiano, sostengono, sfidano, mettono in discussione, ci aiutano a preparare la valigia, settano aspettative, racconti, cercano informazioni o in qualche modo vogliono partecipare alla programmazione; poi durante, quando vedono ciò che pubblichiamo a distanza, ci ascoltano e supportano, mandano foto del mondo a casa e ci aiutano a coltavre una sana nostalgia.

E poi dopo, quando rientiramo a casa: è bello raccontare, condividere, mostrare, sognare di partire insieme, capire insieme cos’è cambiato, cosa ancora ci aspetta, e tanto altro. Potrebbero essere nato un nuovo legame anche con loro, anche se non ci hanno seguito, perché – anche se di pochissimo – siamo sicuramente tornati un po’ cambiati.

 

Le persone che eravamo prima e le persone che saremo dopo
Ogni viaggio è una linea che collega due versioni di noi: quella che eravamo prima di partire e quella che tornerà a casa. All’inizio del cammino ci portiamo dietro abitudini, pensieri, aspettative. Poi, chilometro dopo chilometro, le cose si ridimensionano, si chiariscono, si trasformano. Le giornate lente, i paesaggi nuovi, i volti sconosciuti ci mettono in contatto con parti di noi che avevamo dimenticato o lasciato in secondo piano.

E così, anche se torniamo a casa con le stesse scarpe ai piedi, non siamo più gli stessi. Forse siamo un po’ più leggeri. O più pazienti. Forse abbiamo imparato a rallentare, ad ascoltare meglio, ad apprezzare il silenzio o una chiacchierata semplice con uno sconosciuto. Quello che rimane è una piccola, grande trasformazione: una consapevolezza nuova che ci accompagna, anche quando il viaggio finisce.

 

 
Le persone che vogliamo diventare e quelle che vogliamo incontrare
Quando scegliamo una destinazione, forse stiamo anche scegliendo chi vogliamo diventare. Chi sogna un cammino silenzioso tra i boschi forse sta cercando ascolto e raccoglimento; chi desidera immergersi in villaggi pieni di vita e tradizione forse vuole connessione, scoperta, scambio. Ogni viaggio è anche un dialogo con il nostro desiderio di cambiamento – esplicito o nascosto – e con la speranza di incontrare qualcuno o qualcosa che ci aiuti a vederci in una nuova luce.

E così, lungo il cammino, ci ritroviamo a cercare volti, parole, gesti che ci somiglino o che ci completino. Speriamo di trovare qualcuno che ci racconti una storia che ci serviva sentire, o che ci apra uno sguardo che non avevamo mai considerato. A volte siamo noi a essere quel qualcuno per gli altri. E in questo scambio, in questa danza tra desiderio e scoperta, il viaggio trova tutto il suo senso.

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