Questo blog è il terzo di una serie a cui tenevamo molto: l’abbiamo chiamata “viaggiare più a fondo” perché il nostro desiderio è quello di aiutarti a viaggiare con maggiore consapevolezza, esplorando i luoghi con curiosità, rispetto, divertimento e un pizzico di coraggio per affrontare piccole sfide che renderanno la tua esperienza ancora più divertente e significativa.
Prestare attenzione al viaggio come ad una grande possibilità di cambiamento – che può significare anche solo acquisire una nuova prospettiva, scoprire qualcosa di nuovo su sé stessi, integrare una nuova abitudine o imparare a guardare il mondo attraverso un nuovo filtro – non significa non divertirsi, rilassarsi, o riposare: significa arricchirsi, donarsi nuove possibilità, creare ricordi ancora più significativi.
Perché viaggiare, allungare i nostri rami, trapiantarsi in nuovi territori, è uno dei modi migliori per crescere.
Quando pensiamo al gioco, quasi sempre lo associamo all’infanzia: è il regno delle corse nei cortili, delle sfide a nascondino, delle partite improvvisate in strada, dei pomeriggi passati a costruire mondi immaginari con qualche mattoncino colorato.
Poi si cresce, e il gioco lentamente scompare dalle nostre vite. Al suo posto arrivano impegni, orari, responsabilità. “La vita non è un gioco”, ci ripetono. Eppure, qualcosa in noi continua a cercarlo.
In realtà, il gioco non ci abbandona mai: si traveste. Lo ritroviamo nello sport, nei quiz di gruppo, nelle sfide online, nelle canzoni cantate a squarciagola in macchina, nei giochi da tavolo rispolverati durante una serata d’inverno. E ogni volta che lo incontriamo, accade la stessa magia: sorridiamo di più, le barriere si abbassano, il tempo scorre senza che ce ne accorgiamo.
Il gioco ci rende più aperti, ci fa sentire parte di qualcosa, ci permette di mostrare lati di noi che nella quotidianità restano nascosti. In viaggio, il suo potere diventa ancora più evidente: rompe il ghiaccio con chi abbiamo appena conosciuto, trasforma un momento d’attesa in un ricordo, ci invita a osservare un luogo con occhi nuovi e più curiosi.
Integrare il gioco nei nostri viaggi significa dare spazio alla creatività e alla leggerezza, ma anche creare un contesto fertile per esperienze più profonde e trasformative. Significa passare dal “visitare” al “vivere”. E non servono grandi mezzi o chissà quali strumenti: basta un pizzico di immaginazione e la voglia di mettersi in gioco, letteralmente.
Ecco allora alcune idee per portare il gioco nei tuoi viaggi e trasformare ogni esperienza in qualcosa di più ricco, più personale e più memorabile.
1. Trasforma un’attività in una sfida
Prendi un’esperienza classica, come una lezione di cucina. Puoi viverla in modo “tradizionale”, osservando lo chef o partecipando a qualche passaggio… oppure puoi trasformarla in un piccolo evento con una sfida finale.
Magari, dopo aver imparato a fare la pasta fresca, si organizza una “gara” per vedere chi crea la forma più originale o chi presenta il piatto in modo più creativo. Si può aggiungere un premio simbolico: un dolce tipico, una bottiglia di vino, o anche solo il titolo onorifico di “mastro pastaio del giorno”.
Non è la competizione in sé a contare, ma il clima che si crea: tutti si rilassano, ridono, si incoraggiano a vicenda. E quell’esperienza che poteva sembrare “una delle tante” diventa un ricordo unico.
2. Riempire i tempi morti con piccoli giochi
I viaggi sono pieni di momenti di attesa: in aeroporto, in stazione, sul bus o mentre si aspetta di essere serviti al ristorante. Spesso li riempiamo con il telefono in mano… ma basta poco per trasformarli in momenti divertenti.
Puoi proporre un quiz improvvisato sul luogo che state visitando, una gara di indovinelli, o un mini-karaoke (anche solo canticchiando insieme una canzone che passa alla radio). Questi momenti creano complicità e diventano piccoli legami con i compagni di viaggio.
3. Caccia al tesoro locale
È una delle modalità di gioco più versatili: basta fare una lista di “missioni” da completare e darsi un tempo limite.
Esempio: fotografare un murale, scoprire il nome di una pianta locale, trovare una persona con un cappello particolare, imparare una frase nel dialetto del posto.
Questa modalità ti costringe a guardare con più attenzione ciò che ti circonda, ti porta a interagire con i locali e ti fa scoprire dettagli che altrimenti ti sfuggirebbero.
4. Trovare somiglianze
Un esercizio semplice ma sorprendente: cerca cinque cose in comune tra il luogo in cui sei nato e quello in cui ti trovi. Può essere un profumo, un colore, un cibo, un suono.
Questo “gioco” allena l’occhio a cogliere connessioni e somiglianze, ma anche a capire meglio le differenze. E ti aiuta a creare un ponte emotivo tra te e il luogo che stai visitando.
5. Laboratori creativi
Pittura, ceramica, cucina, musica: le attività creative non sono solo rilassanti, ma anche un modo per raccontare il viaggio con le tue mani. In più, ti lasciano un ricordo concreto da portare a casa, che sarà molto più di un semplice souvenir.
6. Sfida botanica
Scegli tre piante, fiori o frutti tipici della zona e prova a fotografarli o scoprirne il nome. Può sembrare banale, ma è un esercizio che ti costringe a osservare con più attenzione il paesaggio e a scoprire dettagli che di solito passano inosservati.
7. Teatro e improvvisazione
Un laboratorio teatrale o di improvvisazione, magari condotto da un facilitatore locale, è un’esperienza che unisce gioco, creatività e scoperta di sé. Ti mette alla prova, ti libera dalle inibizioni e crea un legame forte con chi partecipa con te.
8. Un filo conduttore di gioco per tutto il viaggio
Se viaggi con degli amici, stabilite un sistema di punti: ogni giorno ci sono piccole sfide (dalla foto più buffa al brindisi più originale), e alla fine del viaggio si premia il vincitore.
Questo trasforma il gioco in una sorta di “colonna sonora” del viaggio: una trama leggera che accompagna ogni tappa, da ricordare e rievocare anche a distanza di anni.
In sintesi: il gioco non è un lusso per bambini, ma un linguaggio universale che ci connette, ci fa sentire presenti e ci invita a vivere i luoghi con più attenzione e curiosità. La prossima volta che parti, lascia spazio al gioco: non occupa spazio in valigia, ma riempie il viaggio di sorrisi, connessioni e ricordi indelebili.