5 motivi per visitare la Giordania

Abbiamo raccontato più volte quanto la Giordania sia un paese magico e sorprendente, che incanta e rapisce.
Il nostro viaggio di gruppo, in partenza a fine Ottobre, porta alla scoperta del meglio che questo paese ha da offrire, compreso un magnifico trek: tre giorni interi di cammino sul Jordan Trail, il sentiero che attraversa il paese da Nord a Sud per oltre 600 km di paesaggi incantevoli.
La nostra Ottavia è stata in Giordania a Maggio, percorrendo a piedi il tratto che dalla riserva naturale di Dana conduce a Petra e per voi ha selezionato le tratte più belle, parola sua!

Entusiasta di questo viaggio, vi racconta i cinque motivi per cui non dovreste proprio farvi sfuggire quest’occasione.

Vi abbiamo convinto? Cliccate una delle foto vicino ai paragrafi e scoprite il nostro viaggio!

La Giordania è un paese sicuro.

 

Partiamo dal tema più delicato, quello che preoccupa molti (anche i miei genitori, quando ho annunciato la mia partenza): la Giordania è un paese pericoloso? La risposta che vi do è semplice: no.  E’ vero, il paese è stato teatro di attacchi terroristici (l’ultimo nel 2010), ma il numero di attentati non supera quello di paesi europei come la Francia, non certo considerata una meta pericolosa. Il turismo in Giordania è in continua crescita, e Ryanair ha recentemente incentivato i viaggiatori con frequenti partenze low cost per Amman dai principali aeroporti italiani.

Una volta atterrato noterai che esiste un corpo di polizia dedicato esclusivamente alla sicurezza dei turisti, a disposizione nelle principali città e luoghi turistici.
Ovvio, un po’ di accortezza è necessaria, - passeggiare con il portafoglio nella tasca posteriore non è mai saggio ovunque tu viaggi - ma i furti sono rari, e nel malaugurato caso succeda qualcosa l’assistenza al turista molto efficiente. Viaggiare è anche sconfiggere la paura!


La bellezza e la magia

 

Se le foto di deserti sconfinati e monasteri scolpiti nella pietra ti fanno venir voglia di partire, pensa che quello che ti attende è infinitamente più di ciò che le immagini possono descrivere.
Petra, con l’imponente Monastero scolpito nella roccia che ti sorprende come un miraggio tra le rocce rosse del deserto, e il Tesoro da trovare alla fine di un canyon cinematografico; Wadi Rum, una distesa lunare, “echeggiante e Divina”, dove lo spazio immenso ti avvicina alla parte più nascosta di te stesso; Dana, dove le pietre si alternano ai rigogliosi oleandri, in un paesaggio in continuo mutamento popolato da volpi del deserto e lucertole di un blu brillante; Amman, in cui convivono anfiteatri e rovine romane e ville moderne da fare invidia a Hollywood; e la distesa del Mar Morto, dove più che nuotare si galleggia, cullati dalla dolce corrente delle acque salatissime.

La Giordania sembra cambiare ogni giorno sotto i tuoi occhi, è mille viaggi in uno, mille storie in un’unica ipnotizzante narrazione.


La gente

 

In Giordania, chiunque vuole farti sapere che sei il benvenuto. Gli sguardi, i gesti, i sorrisi di chiunque abbia incontrato si riassumono nella frase con cui mi ha accolto il tassista incaricato di portarmi al mio primo hotel: “Siamo molto grati per ogni singolo visitatore: ogni persona che ci visita è un seme che ci arricchisce, sta a noi prendercene cura perché dia buoni frutti”. Il the non manca mai - offrirtelo è segno di saluto e accoglienza, che sia sotto una tenda beduina o mentre attendi il tuo turno in un ristorante di Amman.

I bambini si avvicinano con occhi luccicanti di entusiasmo, chiedono curiosi da dove vieni, si sbracciano dalle loro tende in mezzo al deserto solo per farti un saluto. Cammini e ti puoi ritrovare circondato dalle capre, con mamma e figlia che vestite in costumi sgargianti ti salutano dalla groppa dei loro asini. L’esperienza “local” è totale ed immersiva, in uno scambio continuo che arricchisce entrambe le parti.


Il cibo

 

Parti senza pregiudizi: il cibo mediorientale non sarà vario come quello italiano, ma sa regalare sapori e consistenze sorprendenti. Le mie ricette preferite con cui rifocillarmi dopo una giornata di trekking? Il Mansaf, riso basmati cotto con spezie e frutta secca e servito con pollo o agnello; I felafel, polpette di ceci, aglio e coriandolo fritte in una pastella leggera;  l’hummus, la tradizionale crema di ceci arricchita da cumino e tahin; lo Zarb, il metodo tradizionale di cottura di carne e verdure, una terrina riempita di ingredienti e cotta sotto la sabbia; il labneh, yogurt filtrato in un panno di cotone fino a diventare molto cremoso, servito con olio e talvolta ceci.
Tutto da mangiare con il pane tradizionale, un impasto molto sottile cotto ad altissime temperature che crea delle “sfoglie” morbide da dividere a pezzi.

E per (molto) dolce? La basbousa, a base di semolino e miele, e l’Halva, una pasta molto densa di sesamo e frutta secca, ottima per una colazione energizzante.


Le notti

 

Una delle (molte) cose che non dimenticherò mai sono le notti Giordane. Ogni sera un’emozione diversa, una buonanotte carica di magia: dal tetto del Feynan Ecolodge, un vero palazzo nel deserto dove Solomon ti insegna a riconoscere le costellazioni e le uniche luci sono quelle delle candele, ai campeggi nel deserto dove chiacchierare intorno al fuoco e ammirare le stelle prima di infilarsi nella propria tenda, un nido confortevole sotto il cielo stellato. Dal campo beduino Seven Wonders, dove balli al ritmo dei canti beduini e chiacchieri con viaggiatori da tutto il mondo, alle eccitanti notti di Amman, dove le strade sono animate fino a notte fonda e da ogni locale esce una musica diversa, un profumo invitante, risate e chiacchiere in molte lingue diverse.

Ancora una volta, molti viaggi in un unico viaggio.


SloWays è il tour operator per chi vuole viaggiare con lentezza, senza rinunciare al divertimento. Organizziamo viaggi a piedi e in bicicletta, in gruppo o in libertà, adatti a tutti, con trasporto bagagli e noleggio biciclette.
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